E’ buio. Tutto è buio. Parigi è buia, le strade, questa chiesetta…il mio cuore…i tuoi occhi.
Mi piace questa piccola chiesa…le vetrate colorate, le candele ingiallite, le panche di legno cigolante, il profumo penetrante dell’incenso…mi piace qui…chissà forse una mattina di sole avremmo potuto sposarci qui…
Sento la voce di Rosalie che cerca di convincermi ad uscire…è così lontana, così inutile…dove potrei andare?…una sua mano sulla spalla…
non voglio che nessuno mi tocchi…mai
più…tranne te…
un sibilo mi esce dalla bocca…
”lasciami stare”
“ma madamigella…”
un sibilo che diventa tempesta…
”va via…vattene!!!”
il portone si richiude…siamo
di nuovo soli…
ma poi improvvisamente la sento
arrivare, l’ennesima crisi…
stringo i pugni, chiudo gli
occhi…trattengo il respiro…il petto mi fa male…
ora passa…ora passa…ora tornerà
il silenzio…
la tosse è come se mi
facesse esplodere il torace… sento dolore…
è buffo, ma spero che
questo dolore sia simile a quello che hai provato tu
una pallottola che lacera i
tessuti, i muscoli, i polmoni…
sento il sangue risalire in
gola…il mio corpo perdere consistenza…mi aggrappo a te…mi abbandono sul
tuo petto…
ora passa…ora passa…
…mhm penso di essere svenuta
questa volta…lentamente riprendo coscienza…
sono ancora inginocchiata su
di te…ti abbraccio…sei avvolto dai fiori…il tuo viso calmo…le tue mani
decise…i capelli morbidi…
non sono passate molte ora
da quando…sui fiori eravamo stesi insieme e il tuo viso mi accarezzava
il corpo…le tue mani mi guidavano…
le lacrime ora sono solo le
lacrime…rigano il mio viso…come vorrei che siano le tue labbra ad asciugarmele…
sono ore che sto qui a guardarti…
segretamente spero che tu stia
dormendo…e che ti possa svegliare da un secondo all’altro e illuminarmi
con un tuo sorriso… sembri proprio dormire…hai la stessa espressione dell’altra
notte…sai non mi sono addormentata subito…
mi piaceva vederti abbandonato
sul mio seno…
cerco di ricacciare nel buio
queste immagini ma non ci riesco, in fondo non voglio…ricordare mi tiene
ancora in vita…sapere che sono riuscita ad amarti non mi fa sentire inutile…
perché non mi abbracci…dammi
tu il coraggio…come sempre è stato…
La testa mi esplode…la febbre
sarà altissima…senza accorgermene appoggio la fronte sulle tue mani
congiunte…e sento subito sollievo…e poi dolore…la prova della morte…le
tue mani sono fredde…
la febbre…brucio…
una carezza ancora…fammi ancora
una carezza…
poche ore fa… tanti gesti di
tenera sensualità…
annoda ancora le tue dita fra
i miei capelli…gioca con le mie labbra…ora per l’ultima volta…
no, no non piango adesso…ora
ti sorrido…mentre le tue braccia mi avvolgono…non mi importa di nulla…questo
è il nostro addio…siamo solo noi…sento forte il tuo profumo…non
è scomparso…ma forse è su di me…fra i miei capelli…dentro
di me…
Andrè …ora la tua Oscar…ti
bacerà…e poi andrà via…
LA BASTIGLIA
Hanno ucciso tutto di me…mi
hanno portato via tutta la vita…
una cosa però ho ancora..la
rabbia…
ed ora la devo usare la devo
scagliare contro questo colosso di ingiustizie..questo mostro del passato…
la Bastiglia…
Stanotte ho vagato per le vie
di Parigi…ho pianto e gridato tutto il mio dolore…ho invocato la morte…
ma il mio cuore batte ancora…
l’aria ancora penetra nei miei
polmoni malati…
ogni respiro è un pugnale
che mi penetra nelle carni…
ma devo resistere…
devo portare a termine il mio
compito..lo devo a te amore mio…
I soldati assediati stanno facendo
scempio del popolo…i fucili ed i cannoni fischiano da tutte le parti…grida,
urla…ma io è come se non sentissi nulla intorno a me…agisco come
un automa…come un soldato ben addestrato…padre mio…impartisco ordini precisi
a miei compagni della Guardia…
guardo il cielo azzurro..delle
colombe volano…vorrei…vorrei…essere lassù…
Faccio puntare i cannoni verso
la Bastiglia …sguaino la mia spada…deve cadere…deve cadere…
“fuoco!….fuoco!”
urlo con tutto il dolore nel
mio cuore..con tutti i miei rimpianti ed i miei rimorsi…urlo a tutto il
mio passato…
cadi, cadi…cadi passato…cadi,
vita di donna negata…cadi, speranza spezzata in una calda notte d’estate…
“fuoco!…fuoco!”
sono qui…non mi vedete?
“fuoco!… fuoco!”
il fragore delle cannonate
è assordante…il fumo…il fuoco sommerge tutto…anche me…le colombe
scappano…lontano…verso nord…via andate via…
“…..”
ecco…ecco lo stupore del dolore..della
morte…che coglie improvvisa…ma non me…ecco non uno, due…ma dieci…chissà
mille colpi lacerarmi il petto…cadi Oscar…ora puoi cadere anche tu…ti hanno
vista…
ora non sento più dolore…sono
solo stanca…voglio chiudere questi miei occhi…voglio volare lontano anch’io
verso nord…ad Arras…tu mi stai aspettando…riesco a vederti…Andrè…ancora
un attimo…ancora il tempo di un respiro…
l’ultimo…
Fine
Mik